17. La memoria storica

Salmo 111
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
[2] Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.

[3] Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
[4] Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore.

[5] Egli dà il cibo a chi lo teme,
si ricorda sempre della sua alleanza
[6] Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
gli diede l'eredità delle genti.

[7] Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
[8] immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.

[9] Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.
[10] Principio della sapienza è il timore del Signore:
rende saggio chi ne esegue i precetti.
La lode del Signore rimane per sempre.

Dal libro del Deuteronomio (Dt 8,2-5.11)
[2] Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. [3] Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.[4] Il tuo mantello non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. [5] Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te. [11] Guàrdati bene dal dimenticare il Signore, tuo Dio.

Un detto antico recita: “uccidete i vecchi, e bruciate i libri”, e non avrete più le radici del vostro presente e per il vostro futuro. La memoria del cuore è uno dei doni più belli che il Signore ci ha fatto. Ci aiuta a non dimenticare da dove veniamo, e chi siamo oggi. Momenti, attimi in cui il cuore è stato toccato da qualcosa o da qualcuno. Chi ha memoria ha sempre una grande sensibilità; ricorda i dettagli di tempi che furono, non nostalgicamente per piangersi addosso, ma come sprone per il futuro. Custodiamo la memoria e coloro che la incarnano, i nostri anziani..

Dall’AL
193. La mancanza di memoria storica è un grave difetto della nostra società. E’ la mentalità immatura dell’“ormai è passato”. Conoscere e poter prendere posizione di fronte agli avvenimenti passati è l’unica possibilità di costruire un futuro che abbia senso. Non si può educare senza memoria: «Richiamate alla memoria quei primi giorni» (Eb 10,32). I racconti degli anziani fanno molto bene ai bambini e ai giovani, poiché li mettono in collegamento con la storia vissuta sia della famiglia sia del quartiere e del Paese. Una famiglia che non rispetta e non ha cura dei suoi nonni, che sono la sua memoria viva, è una famiglia disintegrata; invece una famiglia che ricorda è una famiglia che ha futuro. Pertanto, «in una civiltà in cui non c’è posto per gli anziani o sono scartati perché creano problemi, questa società porta con sé il virus della morte»,[ dal momento che «si strappa dalle proprie radici». Il fenomeno contemporaneo del sentirsi orfani, in termini di discontinuità, sradicamento e caduta delle certezze che danno forma alla vita, ci sfida a fare delle nostre famiglie un luogo in cui i bambini possano radicarsi nel terreno di una storia collettiva.

Per la riflessione
- Non c’è futuro senza memoria. Sono grato a coloro che mi hanno trasmesso la vita, mi hanno educato e dato ciò in cui hanno creduto e per cui hanno vissuto?
- Come tratto gli anziani? I nonni? Le persone adulte? Riconosco in loro un valore per la mia vita presente? Ringraziamo per i nonni che sono in vita e quelli che sono già in cielo

Preghiamo
Signore Gesù Cristo, che hai potere sulla vita e sulla morte, tu conosci ciò che è segreto e nascosto, i pensieri e i sentimenti non ti sono velati. Guarisci i miei raggiri e il male fatto nella mia vita. Ecco, la mia vita declina di giorno in giorno, ma i miei peccati crescono. Signore, Dio delle anime e dei corpi, tu conosci l'estrema fragilità della mia anima e del mio corpo, concedimi forza nella mia debolezza, sostienimi nella mia miseria. Dammi un animo grato: che mi ricordi sempre dei tuoi benefici, non ricordare i miei numerosi peccati, perdona tutti i miei tradimenti. Signore, non disdegnare questa preghiera, la preghiera di questo misero. Conservami la tua grazia fino alla fine, custodiscimi come per il passato.

Traversetolo 1924, 6 gennaio, Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo.

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