21. Accompagnare dopo le rotture e i divorzi

Salmo 103,13-22
[13] Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
[14] perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

[15] L'uomo: come l'erba sono i suoi giorni!
Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
[16] Se un vento lo investe, non è più,
né più lo riconosce la sua dimora.

[17] Ma l'amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
[18] per quelli che custodiscono la sua alleanza
e ricordano i suoi precetti per osservarli.

[19] Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
e il suo regno domina l'universo.
[20] Benedite il Signore, angeli suoi,
potenti esecutori dei suoi comandi,
attenti alla voce della sua parola.

[21] Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
[22] Benedite il Signore, voi tutte opere sue,
in tutti i luoghi del suo dominio.
Benedici il Signore, anima mia.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,3-9)
[3] Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». [4] Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina 5e disse: Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? [6] Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». [7] Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?». [8] Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. [9] Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio».

Se da un lato ci viene suggerito che la relazione tra due persone che si amano, va preservata con tutte le forze da ogni vento e da ogni burrasca, dall’altro Papa Francesco ci ricorda che ci sono “situazioni concrete” in cui la separazione tra i due coniugi è l’unica via che garantisce la pace delle persone coinvolte, compresi i figli. E a chi non ha avuto altra scelta, e si è rimesso in gioco in una nuova relazione affettiva, con tutto ciò che essa comporta - ricorda il Papa - la Chiesa non chiude le porte, mai… ma vive un “serio di scernimento” e un “premuroso accompagnamento” per trovare vie di riconciliazione e di integrazione totale. Non solo cammini paralleli ma di piena comunione.

Dall’AL
241. In alcuni casi, la considerazione della propria dignità e del bene dei figli impone di porre un limite fermo alle pretese eccessive dell’altro, a una grande ingiustizia, alla violenza o a una mancanza di rispetto diventata cronica. Bisogna riconoscere che «ci sono casi in cui la separazione è inevitabile. A volte può diventare persino moralmente necessaria, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza». Comunque «deve essere considerata come estremo rimedio, dopo che ogni altro ragionevole tentativo si sia dimostrato vano».
242. I Padri hanno indicato che «un particolare discernimento è indispensabile per accompagnare pastoralmente i separati, i divorziati, gli abbandonati. Va accolta e valorizzata soprattutto la sofferenza di coloro che hanno subito ingiustamente la separazione, il divorzio o l’abbandono, oppure sono stati costretti dai maltrattamenti del coniuge a rompere la convivenza. Il perdono per l’ingiustizia subita non è facile, ma è un cammino che la grazia rende possibile. Di qui la necessità di una pastorale della riconciliazione e della mediazione attraverso anche centri di ascolto specializzati da stabilire nelle diocesi». Nello stesso tempo, «le persone divorziate ma non risposate, che spesso sono testimoni della fedeltà matrimoniale, vanno incoraggiate a trovare nell’Eucaristia il cibo che le sostenga nel loro stato. La comunità locale e i Pastori devono accompagnare queste persone con sollecitudine, soprattutto quando vi sono figli o è grave la loro situazione di povertà».  Un fallimento matrimoniale diventa molto più traumatico e doloroso quando c’è povertà, perché si hanno molte meno risorse per riorientare l’esistenza. Una persona povera che perde l’ambiente protettivo della famiglia resta doppiamente esposta all’abbandono e a ogni tipo di rischi per la sua integrità.
243. Ai divorziati che vivono una nuova unione, è importante far sentire che sono parte della Chiesa, che “non sono scomunicati” e non sono trattati come tali, perché formano sempre la comunione ecclesiale. Queste situazioni «esigono un attento discernimento e un accompagnamento di grande rispetto, evitando ogni linguaggio e atteggiamento che li faccia sentire discriminati e promovendo la loro partecipazione alla vita della comunità. Prendersi cura di loro non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità».
244. D’altra parte, un gran numero di Padri «ha sottolineato la necessità di rendere più accessibili ed agili, possibilmente del tutto gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità». […]
245. I Padri Sinodali hanno anche messo in evidenza «le conseguenze della separazione o del divorzio sui figli, in ogni caso vittime innocenti della situazione». Al di sopra di tutte le considerazioni che si vogliano fare, essi sono la prima preoccupazione, che non deve essere offuscata da nessun altro interesse o obiettivo. Ai genitori separati rivolgo questa preghiera: «Mai, mai, mai prendere il figlio come ostaggio! Vi siete separati per tante difficoltà e motivi, la vita vi ha dato questa prova, ma i figli non siano quelli che portano il peso di questa separazione, non siano usati come ostaggi contro l’altro coniuge, crescano sentendo che la mamma parla bene del papà, benché non siano insieme, e che il papà parla bene della mamma». È irresponsabile rovinare l’immagine del padre o della madre con l’obiettivo di accaparrarsi l’affetto del figlio, per vendicarsi o per difendersi, perché questo danneggerà la vita interiore di quel bambino e provocherà ferite difficili da guarire.

Per la riflessione
- Chi ama mette al centro l’altro. Sono generoso nelle relazioni di amicizia e di amore? Vivo per l’altro o solo per raggiungere il mio interesse?
- In questi giorni mi sento cresciuto nella capacità di voler bene gratuitamente, cosi come mi fanno sentire bene, i bimbi, gli anziani e le persone ammalate che sto incontrando?

Preghiamo
Signore Gesù, facci essere come te:
sciolti e fermi quando si tratta di amare senza condizioni.
Fa' che accarezziamo senza trattenere.
Fa' che amiamo senza incatenare.
Fa' che abbracciamo senza soffocare.
Fa' che ascoltiamo senza giudicare.
Fa' che consigliamo senza imporre.
Fa' che doniamo senza pretendere.
Fa' che il nostro amare sia una danza gioiosa e leggera
che ci fa sentire sulla pelle e nel cuore
i brividi della tua presenza meravigliosa in mezzo a noi.
Amen.

Oratorio Don Bosco

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