4. L’amore non si vanta
Salmo 131
[1]Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me.
[2] Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l'anima mia.
[3] Israele attenda il Signore, da ora e per sempre.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20,20-28)
[20]Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. [21]Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». [22]Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». [23]Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».[24]Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. [25]Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. [26]Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore [27]e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. [28]Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Avere una giusta idea di sé è una delle arti più difficili del vivere. Spesso o ci abbassiamo troppo fino al punto di cadere nella disistima di noi stessi e delle capacità belle che abbiamo, oppure ci esaltiamo più del reale rischiando di divenire millantatori, vantando traguardi mai raggiunti. Dio ci insegna la giusta misura di noi stessi, promuovendo i nostri doni e aiutandoci ad accogliere i nostri limiti
Dall’AL
[97] L’espressione perpereuetai indica la vanagloria, l’ansia di mostrarsi superiori per impressionare gli altri con un atteggiamento pedante e piuttosto aggressivo. Chi ama, non solo evita di parlare troppo di sé stesso, ma inoltre, poiché è centrato negli altri, sa mettersi al suo posto, senza pretendere di stare al centro. La parola (seguente) – physioutai – è molto simile, perché indica che l’amore non è arrogante. Letteralmente esprime il fatto che non si “ingrandisce” di fronte agli altri, e indica qualcosa di più sottile. Non è solo un’ossessione per mostrare le proprie qualità, ma fa anche perdere il senso della realtà. Ci si considera più grandi di quello che si è perché ci si crede più “spirituali” o “saggi”. Paolo usa questo verbo altre volte, per esempio per dire che «la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica» (1 Cor 8,1). Vale a dire, alcuni si credono grandi perché sanno più degli altri, e si dedicano a pretendere da loro e a controllarli, quando in realtà quello che ci rende grandi è l’amore che comprende, cura, sostiene il debole. In un altro versetto lo utilizza per criticare quelli che si “gonfiano d’orgoglio” (cfr 1 Cor 4,18), ma in realtà hanno più verbosità che vero “potere” dello Spirito (cfr 1 Cor 4,19) La logica dell’amore cristiano non è quella di chi si sente superiore agli altri e ha bisogno di far loro sentire il suo potere, ma quella per cui «chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore» (Mt 20,27). Nella vita familiare non può regnare la logica del dominio degli uni sugli altri, o la competizione per vedere chi è più intelligente o potente, perché tale logica fa venir meno l’amore. Vale anche per la famiglia questo consiglio: «Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili» (1 Pt 5,5).
Per la riflessione
- Spesso siamo vittime della disistima. Riesco a trovare in me cinque “doni” che sono per me motivo di orgoglio e di stima di me stesso?
- Nella cultura dominante vale l’uomo che raggiunge più traguardi e più in fretta degli altri. Tutti facciamo esperienza della competizione che divora. Riesco a vivere la preparazione, lo studio, il lavoro come esperienza per servire, per divenire “leader nel servizio”, piuttosto che per accaparrare punti verso il primato?
Preghiamo
Signore, l’Amore non si vanta, rammentami di non rinfacciargli ciò che faccio per lui. Gesù, tu che hai lavorato per trent’anni e predicato per tre, che hai insegnato la legge del tuo Padre celeste e imparato umilmente il mestiere del tuo padre terreno, vivendo da leader nel bene e nel servizio, fa’ che la nostra vita sia capace di creare, con la testimonianza, una nuova logica del vanto e del primato, in cui al centro non ci siano primariamente gli interessi personali ma il bene di quanti ci sono affidati e vivono accanto a noi. Insegnaci il gusto e l’arte del silenzio per ritornare su ciò che viviamo per comprenderne il significato in tutta umiltà. Amen
