7. L’amore perdona

Salmo 50
[3] Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
[4] Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.

[5] Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
[6] Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio.

[7] Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre.
[8] Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

[9] Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve.
[10] Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato.

[11] Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.
[12] Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.

[13] Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
[14] Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso.

[15] Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.
[16] Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia.

[17] Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.
[18] Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti.

[19] Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
[20] Nella tua bontà fa' grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme.

[21] Allora gradirai i sacrifici legittimi, l'olocausto e l'intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,21-30)
[21] Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». [22] E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. [23] Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. [24] Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. [25] Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. [26] Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa». [27] Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.  [28] Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: «Restituisci quello che devi!». [29] Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò». [30] Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

L’aria cattiva non solo inquina l’ambiente, ma può inquinare anche la nostra anima. Un invito a vigilare sui pensieri che lasciamo entrare nella nostra interiorità dai discorsi ascoltati, dalle considerazioni fatte, dai blog… se respiriamo paura, odio, xenofobia, difficilmente avremo nel cuore sentimenti di pace e perdono. L’invito del Papa a perdonare, imparando perdonarci è più che mai attuale.

Dall’AL
105. Se permettiamo ad un sentimento cattivo di penetrare nelle nostre viscere, diamo spazio a quel rancore che si annida nel cuore. Il perdono è fondato su un atteggiamento positivo, che tenta di comprendere la debolezza altrui e prova a cercare delle scuse per l’altra persona, come Gesù che disse: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Invece la tendenza è spesso quella di cercare sempre più colpe, di immaginare sempre più cattiverie, di supporre ogni tipo di cattive intenzioni, e così il rancore va crescendo e si radica. […]. Il problema è che a volte si attribuisce ad ogni cosa la medesima gravità, con il rischio di diventare crudeli per qualsiasi errore dell’altro. La giusta rivendicazione dei propri diritti si trasforma in una persistente e costante sete di vendetta più che in una sana difesa della propria dignità. 106. Quando siamo stati offesi o delusi, il perdono è possibile e auspicabile, ma nessuno dice che sia facile. La verità è che «la comunione familiare può essere conservata e perfezionata solo con un grande spirito di sacrificio. Esige, infatti, una pronta e generosa disponibilità di tutti e di ciascuno alla comprensione, alla tolleranza, al perdono, alla riconciliazione. Nessuna famiglia ignora come l’egoismo, il disaccordo, le tensioni, i conflitti aggrediscano violentemente e a volte colpiscano mortalmente la propria comunione: di qui le molteplici e varie forme di divisione nella vita familiare». 107. Oggi sappiamo che per poter perdonare abbiamo bisogno di passare attraverso l’esperienza liberante di comprendere e perdonare noi stessi. Tante volte i nostri sbagli, o lo sguardo critico delle persone che amiamo, ci hanno fatto perdere l’affetto verso noi stessi. Questo ci induce alla fine a guardarci dagli altri, a fuggire dall’affetto, a riempirci di paure nelle relazioni interpersonali. Dunque, poter incolpare gli altri si trasforma in un falso sollievo. C’è bisogno di pregare con la propria storia, di accettare sé stessi, di saper convivere con i propri limiti, e anche di perdonarsi, per poter avere questo medesimo atteggiamento verso gli altri. 108. Ma questo presuppone l’esperienza di essere perdonati da Dio, giustificati gratuitamente e non per i nostri meriti..

Per la riflessione
- Il papa porta la nostra attenzione su un aspetto delicatissimo della nostra vita: il Perdono. Perdonare agli altri e perdonare a noi stessi. Riesco a chiedere scusa se sbaglio? Mi sono perdonato errori commessi? Riesco a perdonare?
- Dio ci perdona sempre, siamo noi che ci possiamo stancare della sua misericordia, ma Egli non si stanca mai. Riesco a presentare a Dio la mia vita in trasparenza mediante il sacramento del perdono? Quella di questi giorni è un’occasione per aprire il cuore a Dio e sperimentare il suo amore.

Preghiamo
Signore, io ti chiedo perdono per tutte le volte che ho pensato che eri Tu la causa delle mie disgrazie e la gente diceva che era " volontà di Dio ". Io ti chiedo perdono ancora per le difficoltà, i problemi economici, perché pensavo che Tu li inviavi a me, ai miei familiari e ai miei parenti. Signore, é possibile che abbia conservato questi risentimenti verso di Te, e ora te li affido.

Io perdono me stesso, i miei sbagli, le mie cadute e le loro conseguenze. Mi perdono per tutte le chiusure che ho verso di Te, verso gli altri e verso me stesso; mi perdono per tutte le scelte sbagliate che ho fatto, mi perdono per tutte le mie tristezze e angosce; mi perdono per aver calunniato, per aver giudicato, per aver offeso, per non aver perdonato gli altri. Mi perdono perché non mi accetto come sono: la mia persona, la mia situazione personale e familiare, il mio corpo, la mia sessualità, i miei complessi di colpa e di inferiorità, i miei egoismi. Mi perdono di tutto, Signore, mi accetto così come sono e mi affido al Tuo amore misericordioso.  

Io perdono i miei genitori, per le loro mancanze inconsapevoli o che sono sembrate a me tali. Per le loro assenze difettose o presenze invadenti; per le paure e le ansie che mi hanno trasmesso. Li perdono di cuore di tutto, Signore, e ti prego di dargli la Tua benedizione.

Signore voglio perdonare i miei fratelli e le mie sorelle. Amen

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