Casa protetta e residenza per anziani Villa Pigorini - Proferio Grossi

Circondata dal verde delle colline parmensi, nel centro di Traversetolo, a soli 18 km da Parma, sorge dal 1954 la casa protetta per anziani “Villa Pigorini”, ente morale di assistenza e beneficenza senza fini di lucro, gestita in modo familiare. La struttura, sorta inizialmente per accogliere ed assistere le persone della terza età, opera attualmente anche come residenza per coloro che, pur mantenendo ancora una discreta autosufficienza, desiderano avere un punto di appoggio e di riferimento costante.
Tutto ciò è supportato dalla professionalità, dall’esperienza qualificata e dalla grande cura e attenzione che il personale operante riserva agli Ospiti.

Il complesso, con ambienti climatizzati, è suddiviso in due aree attigue tra loro: la casa protetta e la residenza.
In data 28 agosto 2008, con decreto della giunta regionale Emilia Romagna, l'ente ha assunto la nuova ragione sociale in: Villa Pigorini Proferio Grossi.

Nella casa protetta alloggiano gli anziani inabili che necessitano di assistenza costante, mentre nella residenza sono stati ricavati una serie di appartamenti di cui possono usufruire coloro che, pur desiderando un servizio di sostegno, intendono mantenere la loro autonomia.
L'Ente ha ottenuto l'Accreditamento Regionale ai sensi del
DGR 514/09.

Superficie coperta: mq. 2.000
Area verde e giardino:
mq. 2.000
Posti letto casa protetta:
67 (di cui 29 convenzionati)
Residenza per anziani:
22 persone in 5 camere singole 7 monolocali - 4 bilocali - di cui 7 posti letto convenzionati
Residenze temporanee:
2 camere

Per informazioni e contatti visita il sito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Racconti di Guerra

Sabato 2 Settembre 2017, presso la Residenza è stato presentato il libro “Racconti di Guerra”. Una raccolta di testimonianze dell’ultimo conflitto mondiale narrate da alcuni anziani ospiti e curata da Vannucchi Vinicio.

Chi desidera acquistare questo interessante libro può rivolgersi direttamente alla casa protetta.

Il lavoro si è avviato a seguito di un invito dato per caso, tra una chiacchiera e una lacrima, ed evolutosi in un impegno costante da parte degli ospiti che hanno scelto di mettere a disposizione il loro tempo raccontandoci i loro ricordi di guerra.

Il signor Vinicio Vannucchi è stato il primo a prodigarsi nella stesura di quest’opera, abbracciando con vigore la sollecitazione a mettere a disposizione di futuri lettori i propri vissuti. Al suo impegno è dedicata l’intera prima parte del volume. Il lavoro è stato consistente: ogni pagina è stata scritta a mano, revisionata più volte, condivisa e finalmente approvata. L’autore ha dedicato numerose ore nel decidere come e che cosa fosse interessante e utile condividere con i lettori. Alcune sue notti si sono rivelate insonni: era necessario fissare le idee, mettere ordine nella memoria, fare pace con i ricordi dolorosi.

L’autore ha dimostrato che a 99 anni è ancora possibile offrire un contributo significativo alla comunità e dimostrare l’acuità della mente e del cuore. A lui e alla pazienza della moglie Aliana, che lo ha sostenuto nella realizzazione del lavoro, va il nostro più sentito ringraziamento.

La seconda parte del lavoro racchiude una serie di racconti di guerra messi a disposizione da altre cinque ospiti.
Si tratta di scorci di vita vissuta, di frammenti di ricordi recuperati nella memoria di queste donne forti e determinate, che ancora non si arrendono, osservando con estrema dignità il tempo che passa e i ricordi che sfumano e che riaffiorano. L’aver avuto l’ennesima conferma di quanto la vecchiaia possa essere tanto feconda, ci spinge a ringraziare di cuore tutti gli ospiti della struttura. Ogni loro unicità costituisce un dono prezioso che ci viene gratuitamente elargito ogni giorno.

Grazie, quindi, alla vita, alla giovinezza, alla vecchiaia, e al sommo valore di ogni essere umano.

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L'amore ai nostri tempi

In questo testo abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni nostri ospiti. A loro va il merito di avere messo a nostra disposizione tempo, emozioni e ricordi. Quanto un anziano possa insegnarci sulla grandezza umana, lo dimostra il fatto che in queste pagine pare essere racchiuso il significato più autentico della parola amore. Non quello dei film. Né quello dei romanzetti rosa che qualche nostra ospite ama leggere nel tempo libero. Noi raccontiamo dell’amore che si è nutrito di campi da arare, di case da costruire insieme, mattone su mattone, di figli desiderati e non arrivati.

Raccontiamo l’amore che dice: “gli ho voluto tanto bene” e dell’amore che grida il suo silenzioso dolore. Perché sapete, cari lettori, queste storie finiscono quasi tutte con un lutto. Un lutto fecondo, però. Un lutto ricco di dignità e di consapevolezza, quella che solo un anziano può possedere di fronte allo spettacolo della vita. Perché l’anziano lo spettacolo se lo può guardare davvero. L’anziano butta un occhio al passato e osserva. A volte l’immagine è sfocata, e gli eventi si profilano e se ne vanno l’attimo dopo, senza permettere a nessuno di riafferrarli, forse gelosi del loro posto.

Un posto segreto.

Difficilmente è stato possibile trascrivere i racconti, senza versare una lacrima o senza vederne versare. E chi può garantire, amici, che il materiale raccolto sia effettivamente la fedele copia di quanto accaduto? Noi sappiamo che la memoria è ingannevole, e non ci è dato sapere quale sottile linea di demarcazione separi il ricordo dal sogno, la realtà dalla speranza. A ben guardare, ha davvero importanza stabilire se i fatti narrati sono davvero accaduti? O se le vicende si sono articolate con quel preciso ordine? Nulla cambia. La rappresentazione dell’amore offerta dai nostri ospiti è un regalo, un’offerta di sé, messa a disposizione della comunità. Ai nostri ospiti, ai loro cuori, alle loro menti, ai loro ricordi, grazie.

C.T.

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La S.Messa a Villa Pigorini - Grossi

Se è vero che ogni Messa ci conforta nella fede e nella speranza del sostegno di Dio, quella che si ce- lebra il venerdì alle 17 a Villa Pigorini-Grossi regala emozioni del tutto speciali. Celebrata solitamente da Don Andrea Avanzini, organizzata da don Giancarlo e Nando Tonello, la funzione è partecipata dagli anziani ospiti, soli se autonomi, accompagnati da assistenti o parenti se inabili. Preparato con cura l’altare dall’infaticabile Signora Marisa Migliazzi ved. Corradi, con garbo vengono poi predisposti gli anziani, in modo che tutti possano assistere visibilmente al rito.

Tante attenzioni hanno un significato: offrire un momento di partecipazione corale, di vita veramente comunitaria a coloro che spesso, per età e malanni, scivolano verso l’isolamento e lo sconforto. La presenza di Dio resa viva e diretta dalle parole del sacerdote, infonde in loro la certezza che Dio è sempre al loro fianco, anche quando vacillano; il canto semplice ma corale che innalzano è l’espressione della loro serenità sorretta dalla fede nella certezza che ciò che li attende è la gioia che le parole di Gesù promettono.

La messa è anche momento di ricordo in memoria dei loro affetti e del vissuto in un tempo lontano che affiora confuso ma che la messa perpetua col suo rito. Quando qualcuno si accosta a loro per aiutarli nei movimenti impacciati, come spesso fanno alcune volontarie della Caritas, sui loro volti si accenna un sorriso, un grazie per un gesto buono e spontaneo.

Venerdì scorso, 9 febbraio [2018 n.d.r.], si è celebrata la festa della Madonna di Lourdes, dal Papa dedicata alla Giornata del Malato. Il rito è stato speciale perché, dopo l’omelia, il sacerdote ha distribuito l’Unzione degli infermi che consiste nel fare su ognuno dei presenti l'imposizione delle mani e l'unzione con la formula sacramentale.
Un gesto di perdono, sollievo, conforto a ricordo di ciò che Gesù faceva con i sofferenti.

 

 

 

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