« Beati voi che ora piangete »

Isacco della Stella (? - ca 1171), monaco cistercense - Omelia per la solennità di Tutti i Santi (2,13-20)

settembre 09 , 2020
« Beati gli afflitti, perché saranno consolati » (Mt 5,4). Con questa parola il Signore vuole farci intendere che la via per raggiungere la gioia è il pianto. Attraverso la desolazione si va verso la consolazione; infatti, perdendo la propria vita la si trova, rigettandola la si possiede, odiandola la si ama, disprezzandola la si conserva (Mt 16,24s). Se vuoi conoscere te stesso e dominarti, entra dentro di te, e non cercarti all'esterno )...). Rientra in te stesso, peccatore, rientra là dove sei, nel tuo animo (...). L'uomo che rientra in se stesso non scoprirà forse di essere lontano, come il figlio prodigo, in una zona discordante, in una terra straniera, dove sta seduto e piange al ricordo di suo padre e della sua patria? (Lc 15,17). (...) « Adamo, dove sei? » (Gen 3,9). Forse ancora nell'ombra per non veder te stesso; stai cucendo insieme foglie di vanità per coprire la tua vergogna, guardando ciò che è attorno a te e ciò che è tuo. (...) Guarda dentro di te, guarda te stesso (... ).Rientra dentro di te, peccatore, torna alla tua anima. Vedi e compiangi quell'anima soggetta alla vanità, all'agitazione, che non può liberarsi dalla cattività. (...) È evidente, fratelli: viviamo al di fuori di noi, siamo dimentichi di noi, ogni volta che ci disperdiamo in sciocchezze o distrazioni, ogni volta che ci deliziamo attraverso futilità. Per questo la Sapienza ha sempre a cuore d'invitare a casa del pentimento piuttosto che a casa della baldoria, cioè di richiamare dentro di sè l'uomo che stava al di fuori di sè, dicendo: « Beati gli afflitti » e altrove: « Guai a voi che ora ridete ». Fratelli, gemiamo al cospetto del Signore, la cui bontà porta a perdonare; rivolgiamoci a lui « con digiuni, pianti e lamenti » (Gl 2,12) affinché un giorno (...) le sue consolazioni rallegrino le nostre anime. Beati infatti gli afflitti, non perché piangono, ma perché saranno consolati. Il pianto è la via; la consolazione è la beatitudine.    

San Nicolò in Cazzola

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Le origini medioevali della chiesa di Cazzola sono ancora visibili nella struttura architettonica della parte absidale esterna, a conci regolari e con archetti ciechi a decoro della fascia terminale. Le prime testimonianze inerenti la presenza di un edificio sacro risalgono al 1230. La chiesa è infatti  ricordata tra le cappelle del pievato di Traversetolo nel Capitulum Decimarum Omnium Ecclesiarum del 1230. Ancora nelle decime del 1299 viene...

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