« Come ti rendesti famoso, Elia... tu che fosti assunto in un turbine di fuoco..., designato a rimproverare i tempi futuri » (Si 48,9-10)

San Romano il Melode (?-ca 560), compositore d'inni greco - Inno sul profeta Elia; SC 99, 337

dicembre 10 , 2016
Davanti alla perversità degli uomini, Elia il profeta aveva meditato di rendere il castigo più duro ancora. Ciò vedendo, il Misericordioso rispose al profeta: « Conosco il tuo zelo per il bene (1Re 19,14), conosco la tua buona volontà, ma io ho compassione dei peccatori quando vengono puniti senza misura. Sei irritato perché sei irreprensibile, non puoi rassegnarti? Io non posso rassegnarmi al fatto che anche uno solo si perda (Mt 18,14), perché sono l'unico amico degli uomini » (Sap 1,6). In seguito il Maestro, visto il carattere rude del profeta nei confronti degli uomini, si è preoccupato della loro stirpe. Egli ha allontanato Elia dalla terra che abitavano, dicendo: « Allontanati dal soggiorno degli uomini; scenderò io, nella mia misericordia, fra gli uomini, facendomi uomo. Lascia dunque questa terra e sali, poiché non puoi sopportare le colpe degli uomini. Io invece, che vengo dal cielo, vivrò fra i peccatori e li salverò dalle loro colpe, io, l'unico amico degli uomini. « Se non puoi abitare con gli uomini colpevoli, vieni qui, abita la proprietà dei miei amici, dove non c'è peccato. Scenderò io, perché posso mettermi in spalla e riportare la pecora smarrita (Lc 15,5), e gridare a coloro che faticano: « Accorrete tutti, peccatori, venite a me, ristoratevi (Mt 11,28). Io infatti, non sono venuto per punire coloro che ho creato, bensì per distogliere i peccatori dall'empietà, io, l'unico amico degli uomini » Per cui Elia, quando fu assunto al cielo (2 Re 2,11), è come prefigurazione del futuro. Il Tishbita (1 Re 17,1) è stato rapito da un carro di fuoco; Cristo è stato elevato fra le nubi e le potenze (At 1,9). Il primo ha lasciato cadere dall'alto del cielo il suo mantello per Eliseo (2 Re 2,13); Cristo ha inviato ai suoi apostoli lo Spirito Santo, il Paraclito (Gv 15,26), che noi tutti battezzati abbiamo ricevuto, e per mezzo del quale siamo santificati, come insegna a tutti l'unico amico degli uomini.     

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Nel 1816, secondo il nuovo regolamento territoriale stabilito dal governo di Maria Luigia, Traversetolo abbandona la connotazione di Vicariato per assumere quella di Comune e le sue frazioni, in precedenza Comuni o Comunelli, divengono Sezioni del nuovo Comune. Ad amministrare il nuovo Comune viene designato un Pretore, che sostituisce l’antico Podestà, affiancato da due o più Sindaci  per ogni Sezione del territorio comunale stesso. Secondo il nuovo...

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