« Padre, ... ti rendo lode »

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa - Discorso 34 sull'Antico Testamento, 1,6: CCL 41, 423-426. (Nuova Biblioteca Agostiniana)

luglio 14 , 2021
Siamo stati esortati a cantare al Signore un cantico nuovo (Sal 149,1). L'uomo nuovo conosce il cantico nuovo. Il cantico è un fatto d'allegrezza e, se consideriamo la cosa con maggior diligenza, è un fatto d'amore, sicché chi sa amare la vita nuova sa cantare il cantico nuovo. Occorre quindi che ci si precisi quale sia la nuova vita a motivo del cantico nuovo. Rientrano infatti nell'unico regno tutte queste cose: l'uomo nuovo, il cantico nuovo, il testamento nuovo, per cui l'uomo nuovo e canta il cantico nuovo e appartiene al Testamento nuovo. (...) Eccomi - dici - io sto cantando. Stai cantando, è vero, stai cantando: lo ascolto. Ma che la tua vita non proferisca testimonianza contrastante con la tua lingua. Cantate con le voci, cantate con i cuori; cantate con le labbra, cantate con i costumi. « Cantate al Signore un cantico nuovo ». Volete sapere cosa occorra cantare di colui che amate? Vuoi conoscere le sue lodi per cantarle. « La sua lode nella Chiesa dei santi » (Sal 149,1). La lode da cantare è lo stesso cantore. Volete innalzare lodi a Dio? Siate voi la lode che volete proferire; e sarete sua lode se vivrete bene.     

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