Ciò che piace a Dio

San Vincenzo de' Paoli (1581-1660), sacerdote, fondatore di comunità religiose - Colloqui con le Figlie della Carità, 11/07/1650 (Conferenza dell'11 luglio fra il 1646 e il 1650)

agosto 13 , 2019
Sorelle, immaginate il piacere che Dio prova nel considerare un'anima attenta a fargli piacere, premurosa a offrirgli ciò che sta per fare? Ah! Non è pensabile, sorelle, ed è ben a ragione che si dice che ciò dà gioia a Dio. Oh! Sì, è proprio la sua gioia, il suo piacere, sono le sue delizie. E' come quando un bambino ha voglia di portare a suo padre tutto quanto gli si regala; se qualcuno gli regala qualcosa, non si ferma finché non ha trovato suo padre: "Tieni, papà, guarda cosa ho; m'hanno regalato questo; ho fatto quest'altro". E il padre prova un piacere indicibile a vedere la docilità del bambino, i segni del suo affetto e della sua figliolanza. Allo stesso modo, sorelle, è per Dio, e molto di più. Quando un'anima fin dal mattino gli dice: "Mio Dio, ti offro tutto quanto mi capiterà oggi", e poi, nei momenti particolari che si presentano di azioni o di sofferenze, ella dà uno sguardo alla divina Maestà per dirgli silenziosamente: "Guarda, mio Dio, cosa sto per fare per amore tuo; questo incontro è difficile da sopportare, ma per amor tuo nulla mi è impossibile"; allora, figlie mie, Dio aumenta la grazia, nella misura in cui la sua bontà vede l'uso che l'anima ne fa, e se lei oggi ha avuto la forza di superare una difficoltà, domani ne avrà per superarne un'altra o molte ben più grandi e difficili.     

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