Dalle finestre delle case

Anno Pastorale 2021-2022 - Lettera del Vescovo Enrico Solmi

ottobre 10 , 2021

Nell’anno di Amoris Laetitia e di san Giuseppe decentriamo il nostro sguardo dalle canoniche e dal vescovado, dalle case religiose e dai conventi, perché siano le persone che abitano nelle case ad aprire la finestra e a gettare uno sguardo sulla Chiesa e sul mondo in cui viviamo. È una scelta che rilancia anche il nostro anno in stile sinodale agganciandoci al Sinodo della Chiesa universale e al “Cammino sinodale” della Chiesa che è in Italia. C’è una forte volontà missionaria di uscire per offrire di cuore quanto abbiamo gratuitamente ricevuto. Con queste parole introduttive il nostro Vescovo apre la Lettera Pastorale che impronterà l’operare di tutte le parrocchie della Diocesi di Parma. Riprendere in mano l’intero processo dell’Iniziazione cristiana, i modi in cui viene proposta e celebrata, nello spirito e secondo le linee guida del Nuovo Assetto della Diocesi, illuminati dalle indicazioni del Magistero, è l’impegno che occorre assumere affinché le tante chiese ovunque sparse tornino ad essere “case” accoglienti per tutti i fedeli, sia per coloro che dopo la pandemia hanno ripreso la frequentazione delle funzioni, sia per coloro che ancora titubanti stentano ad uscire, sia per quelli che, dopo lunga assenza hanno affievolito o abbandonato la fede. Certo non è facile conciliare la chiesa come edificio col suo significato di “casa per tutti”. Tenere aperte le chiese non è già un problema semplice sia per la sorveglianza che la manutenzione ed anche l’accoglienza ha le sue esigenze di spazi e idoneità; per questo un ringraziamento particolare va a tutti coloro che prestano il loro servizio spontaneo per la conservazione dei luoghi sacri. Rendere la chiesa edificio come casa significa anche conoscerne la storia, il vissuto storico, leggere nelle disposizioni degli arredi e nei gesti dei celebranti i simboli e il linguaggio della nostra fede. Le celebrazioni, fonte e culmine del credo cristiano, devono essere ben preparate con atteggiamento accogliente e predisposto per far sì che sia colto dai fedeli il collegamento tra luogo edificato in pietra e la Pietra sulla quale è costruito. Recuperare il valore dei gesti, spesso ripetuti solo per tradizione, insegnare ai più piccoli l’importanza del rispetto, del silenzio, della preghiera, recuperando all’interno della chiesa spazi e occasioni di personale avvio alla riflessione, devono divenire preamboli abituali per condurre verso una chiesa che sia al contempo luogo di rispetto, sicuro, familiare, come la nostra casa. I muri sono l’involucro, la Chiesa è la comunità internamente raccolta. Il Sinodo è camminare insieme e la Chiesa vuole essere assieme alla gente, quella che la guarda dalle finestre e sta a chiedersi cosa vi succede dentro. Il Sinodo è mantenere la chiesa nella direzione del Vangelo, per questo in continua revisione del proprio agire, rinnovamento che esige la necessità dell’ascolto e di una conversione continua. La conversione sinodale è per la Chiesa di Parma urgente e necessaria per continuare quel processo di partecipazione sinergica comune di laici, nella loro condizione di vita, persone consacrate, presbiteri, donne, giovani, immigrati, che si configura come l’unica strada percorribile per assicurarle un futuro fedele al mandato del Signore. Per procedere in questo percorso voluto e necessario, tenendo conto anche della carenza di guide istituzionali, i sacerdoti, occorre ascoltare ed essere vicini alle famiglie, da cui inizia il cammino cristiano: in famiglia si legge la Parola e se ne interiorizza il senso. Rinnovare il rapporto con la Parola di Dio è più che mai necessario, per questo la condivisione in gruppi di lettura, nella ricerca del messaggio contenuto nelle scritture sacre, può divenire veicolo circolante di aggregazione e rivitalizzazione per la Chiesa. Lo spirito di carità cristiana deve ampliare gli spazi e aprire tutte le porte delle case, anche quelle che rimangono chiuse alla Parola, l’annuncio del voler bene resta il fulcro della predicazione cristiana che deve esplicitarsi non solo nelle parole ma con gesti concreti. In questo periodo ancora intriso di paure, incertezze e difficoltà, la Chiesa, che siamo tutti noi, deve attivarsi nell’ascolto, trarre esperienza dalla vita domestica, farsi famiglia allargata e propensa al sostegno e alla comprensione, diffondendo e rigenerando il messaggio di gioia e salvezza che Cristo ci ha lasciato in eredità quali suoi testimoni.

 

Don Simonazzi, un sacerdote all’avanguardia

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Non è certo questo il luogo dove ricostruire la lunga storia dell’Istruzione a Traversetolo; ma possiamo dire che, nonostante le leggi emanate dal Regno d’Italia, ancora agli inizi del Novecento, e per molti anni a seguire, l’organizzazione dell’istruzione elementare, 1a, 2a e 3a per i maschi, 1a e 2a per le femmine, era ancora del tutto dipendente dai singoli Comuni, dai quali doveva provenire anche la volontà di aprire uno speciale corso facoltativo...

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