B. Bartolomeu dos Mártires Fernandes, vescovo (1514-1590)

luglio 16 , 2024
B. Bartolomeu dos Mártires Fernandes, vescovo (1514-1590)

Beato Bartolomeu dos Mártires Fernandes

Arcivescovo O.P. di Braga

 

B

artolomeu dos Mártires Fernandes nasce a Lisbona il 2 maggio 1514; l'appellativo "dei Martiri" ricorda la chiesa di Santa Maria dei Martiri dove fu battezzato e sostituì quello di Vale adottato in memoria del nonno.

 

Riceve l’abito domenicano l’11 novembre 1528 e compie il noviziato nel convento di Lisbona, concludendo gli studi filosofici e teologici nel 1538. Passa alla docenza nei conventi di Lisbona, “da Batalha” e Évora (1538-1557); diviene quindi priore del convento di Benfica a Lisbona (1557-1558).

 

La regina del Portogallo, Caterina di Spagna, lo designò a succedere all'arcivescovo di Braga, il carmelitano Baltesar Limpo; venne confermato da Pp Paolo IV (Giovanni Pietro Carafa, 1555-1559), con la bolla Gratiae divinae praemium, datata 27 gennaio 1559.

L’ordinazione episcopale gli è conferita il 3 settembre in S. Domenico di Lisbona.

Accettò questa dignità per ubbidienza al suo priore provinciale, il celebre scrittore Ven. Luigi di Granata, il quale, designato in un primo tempo dalla regina, l’aveva invece consigliata di presentare il suo confratello.

 

Il 4 ottobre 1559 inaugurò, nella vastissima arcidiocesi, la sua missione apostolica, che si fece molteplice, con visite pastorali, impegno per l’evangelizzazione del popolo e composizione di opere dottrinali: redasse a questo scopo un Catechismo o dottrina cristiana e pratiche spirituali (15ª edizione nel 1962). Ebbe sollecitudine per l'educazione e la santificazione del clero, con l'istituzione di scuole di teologia morale in molti luoghi della diocesi e la composizione di opere dottrinali.

La sua produzione letteraria conta 32 opere, tra le quali merita alto rilievo lo Stimulus Pastorum (22 edizioni), offerto ai Padri del Concilio Vaticano I e II.

L’impegno concreto per la riforma è provato anche dagli spazi strutturali ai quali diede vita. 

 

Nel 1560 affidò ai Gesuiti gli studi pubblici favorendo l'istituzione del Collegio di S. Paolo.

Dal 1561 al 1563 prese parte al Concilio di Trento, presentando 268 petizioni, sintesi di interpellanze per la riforma nella Chiesa.

Per attuare le disposizioni del Concilio organizzò nel 1564 un Sinodo Diocesano, seguito nel 1566 da un Sinodo Provinciale.

Nel 1571 o 1572 inizia la costruzione del Seminario Conciliare in Campo Vinha.

 

Il 23 febbraio 1582 rinunciò all'ufficio di arcivescovo e si ritirò nel convento domenicano della Santa Croce in Viana do Castelo, sorto per sua iniziativa (1561) per favorire gli studi ecclesiastici e la predicazione.

In questo convento muore il 16 luglio 1590, riconosciuto e acclamato dal popolo con l’appellativo di "arcivescovo santo, padre dei poveri e degli infermi".

Il suo sepolcro è venerato nell’antica chiesa domenicana di Viana do Castelo.

 

Dichiarato Venerabile da Pp Gregorio XVI (Bartolomeo Cappellari, 1831-1846) il 23 marzo 1845, San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005), il 7 luglio 2001, riconobbe il miracolo proposto per la beatificazione: celebrata il 4 novembre, memoria liturgica di S. Carlo Borromeo, con il quale Bartolomeu dos Martires si dedicò assiduamente ad eseguire le decisioni del Concilio di Trento.

 

Dall'omelia di Sua Santità Giovanni Paolo II :

 

« 5. Il beato Bartolomeu dos Mártires, Arcivescovo di Braga, si dedicò, con somma vigilanza e zelo apostolico, alla salvaguardia e al rinnovamento della Chiesa nelle sue pietre vive, senza disprezzare le strutture provvisorie che sono le pietre morte. Di quelle pietre vive privilegiò quelle che avevano poco o nulla per vivere. Tolse a sé per dare ai poveri. Criticato per la povera figura che faceva con quel poco che gli restava, rispose:  "Non mi vedrete mai tanto dissennato da spendere, con gli oziosi, quello con cui posso far vivere molti poveri". Essendo l'ignoranza religiosa la più grande delle povertà, l'Arcivescovo fece tutto il possibile per porle rimedio, a cominciare con la riforma morale e l'elevazione culturale del clero, "perché è evidente - scriveva - che, se il vostro zelo corrispondesse all'ufficio, il gregge di Cristo non andrebbe tanto fuori dal cammino del Cielo". Con il suo sapere, il suo esempio e la sua audacia apostolica, commosse e fece ardere gli animi dei Padri Conciliari di Trento di modo che si procedesse alla necessaria riforma della Chiesa, che poi si impegnò a realizzare con coraggio perseverante e invitto. » 

 

Significato del nome Bartolomeo : "Dio ha dato" (aramaico).  

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