Il suo regno è indivisibile ed eterno

Sant'Ambrogio (ca 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa - Commento al vangelo secondo Luca, 7, 91-92; SC 52, 39

gennaio 27 , 2020
"Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi". Poiché dicevano che egli scacciava i demoni per mezzo di Beelzebùl, principe dei demoni, con questa parola Gesù voleva mostrare che il suo regno è indivisibile ed eterno. A buon diritto egli rispose poi a Pilato: "Il mio regno non è di questo mondo" (Gv 18,36). Per cui coloro che, invece di mettere la loro speranza in Cristo, pensano che i demoni sono scacciati per mezzo del principe dei demoni, questi, dice Gesù, non appartengono a un regno eterno. (…) Come potrebbe sussistere il regno diviso, la cui fede è lacerata? (…) Il regno della Chiesa durerà in eterno, poiché la sua fede è indivisa, il suo corpo è unico: "Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef 4, 5-6). Che stoltezza sacrilega! Il Figlio di Dio ha preso carne per annientare gli spiriti immondi e sottrarre al principe di questo mondo le sue cose, ha dato agli uomini persino il potere di distruggere lo spirito del male (Lc 10,19) (…) e alcuni chiamano in aiuto la potenza del diavolo. Eppure, [come dice Luca], scaccia i demoni "il dito di Dio" (Lc 11,20), o come dice Matteo "lo Spirito di Dio" (Mt 12,28). Si capisce da ciò che il regno di Dio è indivisibile, come un corpo è indivisibile, poiché Cristo è la destra di Dio e lo Spirito è paragonabile al suo dito. “È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9).    

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