Imitiamo la pazienza del Signore

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa - La fede e le opere, cap. 3-5 (Nuova Biblioteca Agostiniana – riv.)

agosto 01 , 2019
Il Signore stesso è un esempio straordinario di pazienza: sopportò la presenza del demonio addirittura fra gli stessi dodici Apostoli, fino alla passione (Gv 6,70); inoltre disse: Lasciate che l'uno e l'altro crescano insieme fino alla mietitura, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, non sradichiate con essa anche il grano (Mt 13,29); e predisse che quelle reti, che rappresentano la Chiesa, avrebbero contenuto pesci buoni e pesci cattivi fino alla spiaggia, cioè fino alla fine dei tempi; e altro ancora, quando ha parlato dei buoni e dei cattivi sia direttamente sia in modo figurato. Non per questo, tuttavia, ritenne che dovesse essere soppressa ogni disciplina nella Chiesa; anzi raccomandò di farne uso quando disse: Fate attenzione: se tuo fratello ha commesso una mancanza contro di te, vai e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello (Mt 18,15)… Ma oggi noi vediamo uomini che considerano solo precetti rigorosi che ordinano di reprimere i perturbatori, di “non dare le cose sante ai cani”, di “trattare come un pubblicano” chi disprezza la Chiesa, di staccare dal corpo il membro che dà scandalo (Mt 7,6; 18,17; 5,30). Il loro zelo inopportuno turba la Chiesa, perché vorrebbero togliere la zizzania prima del tempo e l’ accecamento li rende essi stessi nemici dell’unità di Gesù Cristo.... Stiamo attenti che nel nostro cuore non cresca l'empia e funesta presunzione per la quale pensiamo di doverci separare da loro per non essere contaminati dai loro peccati, cercando poi di trascinarci dietro un codazzo di discepoli puri e santi. Non faremmo che rompere l’unità, col pretesto di non frequentare i cattivi. Piuttosto, ci vengano in mente quelle parabole, quelle divine parole e quegli esempi così chiari delle Scritture con i quali è stato manifestato e preannunziato che i cattivi saranno mescolati ai buoni nella Chiesa fino alla fine del tempo, fino al momento del giudizio e che, in questa unitaria partecipazione ai Sacramenti, essi non saranno di alcun danno per i buoni che non diventeranno complici delle loro azioni.    

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