"In un luogo deserto pregava"
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa - Discorsi sui salmi, 85, CCL 30, 1176
Dio non avrebbe potuto elargire agli uomini dono più grande di quello di costituire loro capo lo stesso suo Verbo per cui mezzo aveva creato l'universo, unendoli a lui come membra (Ef 5,23.30), in modo che egli fosse Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, unico Dio insieme con il Padre, unico uomo insieme con gli uomini. Ne segue che, quando parliamo a Dio e preghiamo, non dobbiamo separare da lui il Figlio, e quando prega il corpo del Figlio, esso non ha da considerarsi staccato dal suo capo; per cui la stessa persona, l'unico salvatore del corpo mistico, il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è colui che prega per noi, che prega in noi e che è pregato da noi.
Prega per noi come nostro sacerdote; prega in noi come nostro capo; è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo dunque in lui la nostra voce, e in noi la sua voce... Lui non ha esitato a unirsi a noi. Al suo servizio è infatti tutta la creazione, perché per suo mezzo tutte le creature sono state fatte: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questi era in principio presso Dio. Tutte le cose per suo mezzo sono state fatte e niente è stato fatto senza di lui” (Gv 1,1s)... Ma poi, in qualche altra parte delle Scritture, lo ascoltiamo gemere, pregare, e confessare. Stentiamo allora ad attribuire a lui queste parole, e la nostra mente trova difficoltà a scendere dalla contemplazione della sua divinità alla sua umiltà... Ricorda come colui che poco prima contemplava nella natura di Dio, “ha assunto la natura di servo: è divenuto simile agli uomini” e, per le sue fattezze, è stato ritenuto uomo. “Egli si è umiliato e si è fatto obbediente fino alla morte” (Fil 2,6); ha voluto far sue le parole di un salmo... È pregato dunque nella natura di Dio; prega nella natura di servo. Là è creatore, qui creatura: lui che senza mutamenti assunse la nostra natura mutevole e fece di noi un solo uomo con lui. Lui è il capo, noi il corpo. Noi dunque preghiamo rivolti a lui; preghiamo per mezzo di lui e in lui.