"La legge perfetta della libertà" (Gc 1,25)

Sant'Ireneo di Lione (ca130-ca 208), vescovo, teologo e martire - Contro le eresie, IV, 13, 3; SC  100, 531

giugno 15 , 2020
"A chi ti leva il mantello, dice Cristo, non rifiutare la tunica; dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro" (Lc 6, 30-31). Per cui non ci rattristeremo come qualcuno a cui sia stato tolto contro la sua volontà, bensì ci rallegreremo come chi ha dato di buon cuore, poiché così avremo fatto un dono gratuito al prossimo, invece di aver subito un torto. "E, dice, se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due". In questo modo, non lo seguiremo come uno schiavo, ma lo precederemo da uomo libero. In ogni cosa dunque, Cristo ti invita a renderti utile al tuo prossimo, non tenendo conto della sua malvagità, ma spingendo al culmine la tua bontà. Ci invita così a renderci simili al Padre nostro "che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e gli ingiusti" (Mt 5,45). Tutto questo non ci viene proposto da qualcuno che ha abolito la Legge, bensì da colui che la compie e la amplia per noi (Mt 5,17). Il servizio della libertà è un servizio maggiore; il nostro liberatore ci propone una sottomissione e una devozione più profonda a suo riguardo. Non ci ha infatti liberati dalle costrizioni della Legge antica perché ci distaccassimo da lui (...) bensì perché, ricevuta una grazia più abbondante, lo amassimo di più e, amatolo di più, ricevessimo da lui una gioia tanto più grande quando saremo per sempre davanti al Padre suo.    

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