Maria, “piena di grazia” nella sua Immacolata Concezione
San Sofronio di Gerusalemme (?-639), monaco, vescovo - Discorsi per l’Annunciazione, 2; PG 87, 3, 3241
“Ave piena di grazia, il Signore è con te”. E cosa può esserci di più sublime di questa gioia, o Vergine Madre? O cosa può essere più eccellente di questa grazia che tu hai avuto in sorte da Dio? O cosa si può escogitare di più grandioso e di più splendido? Ogni cosa è ben lontana dalla grazia che si vede in te, ogni cosa è al di sotto della tua grazia; tutto sta al secondo posto, anche ciò che è più puro, e tutto ha uno splendore assolutamente inferiore.
“Il Signore è con te!” E chi oserebbe gareggiare con te? Dio viene da te, e chi non ti cederebbe il passo e non ti darebbe anzi di buon grado il primato e la superiorità? Perciò guardando alle tue eminenti prerogative più eccellenti di quelle di tutte le creature, grido anch’io con grandissime lodi: “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te”. Da te infatti il gaudio fu esteso non soltanto agli uomini ma anche alle potenze celesti...
Tu, nel segreto del tuo grembo, hai Dio stesso che dimora in te secondo la carne e che procede da te come uno sposo (Sal 19,6): egli che ottiene per tutti il gaudio e distribuisce a tutti la luce divina. In te, o Vergine, Dio ha posto come in un cielo purissimo e limpido la sua tenda (Sal 76,3) ed esce da te come lo sposo dalla stanza nuziale. Imitando nella sua vita “la corsa del gigante, percorrerà la via” che sarà la salvezza per tutti i viventi e, protendendosi “dalla sommità del cielo ai cieli più alti” (Sal 19, 6-7) riempirà ogni cosa di divino calore e allo stesso tempo di vivificante splendore.