Preghiera in Famiglia

QUARTA DOMENICA DI PASQUA 2020

maggio 01 , 2020

«Io sono il buon pastore»

Sarebbe bello scegliere nella casa uno spazio adatto per meditare o pregare insieme. Può essere il «luogo della preghiera», come lo chiama il Catechismo (cf. 2691) o anche solo un angolo della casa in cui collocare la Bibbia aperta, l’immagine del crocifisso, una icona della Vergine Maria, un cero, da accendere al momento opportuno.  La preghiera può essere guidata dal papà o dalla mamma. La preghiera potrebbe essere fatta prima del pasto e conclusa con la benedizione della mensa. Ogni famiglia potrà adattare lo schema secondo la necessità.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Benediciamo Dio nostro Padre e il Signore Gesù, il Crocifisso Risorto, che ci dona lo Spirito di grazia e pace.

Benedetto nei secoli il Signore.

G. Oggi nel Vangelo Gesù si presenta come il pastore buono, quello che ci conosce tutti per nome e noi riconosciamo la sua voce e lo seguiamo. Iniziamo la preghiera recitando insieme il Salmo 22 (23).

1Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
2 Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
3 Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
4 Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
5 Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

O Dio, nostro Padre,
che nel tuo Figlio ci hai riaperto la porta della salvezza,
infondi in noi la sapienza dello Spirito,
perché fra le insidie del mondo
sappiamo riconoscere la voce di Cristo,
buon pastore che ci dona l’abbondanza della vita.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LA TUA PAROLA, LUCE AI MIEI PASSI

Si può acclamare alla Parola con il canto dell’alleluia, secondo una melodia conosciuta.

Vangelo secondo Giovanni (10, 1-10)

1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Parola del Signore.

R. Lode a te, o Cristo.

PER MEDITARE

Ricordiamo la domanda fatta a Gesù nel capitolo 8 del Vangelo di Giovanni: “Tu chi sei?” (Gv 8,25), e i racconti del cieco guarito (Gv 9) e di Lazzaro risuscitato (Gv 11). Tra i due racconti c’è questa pagina del “buon pastore” (Gv 10). In tutti questi racconti Gesù risponde alla domanda – ‘tu chi sei? - e afferma: “Io sono la luce del mondo”, “Io sono il buon pastore”, “Io sono la porta”, “Io sono la risurrezione e la vita”. E queste affermazioni sono illuminate dai racconti. E inoltre, dire: “Io sono”, equivale a pronunciare il nome stesso di Dio.

In particolare nel brano di oggi, l’immagine del pastore e della porta ci fanno capire che Gesù viene da parte di Dio Padre: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Dio Padre è il “pastore d’Israele” e vuole la vita delle sue pecore: per questo ci ha mandato il pastore “buono e bello” di nome Gesù. Gesù con la sua persona mostra lo stile del Padre-Pastore: conosce le sue pecore, le chiama per nome, cammina davanti a loro ed esse lo seguono perché riconoscono la sua voce. Gesù è la porta attraverso cui le pecore entrano ed escono verso i desiderati pascoli. Gesù le ama come il Padre le ama: ed è disposto a dare la sua vita per loro.

Questo è Dio, il Pastore buono. E se noi ci affidiamo a lui, tutte le “entrate” e “uscite” che sperimenteremo nella nostra vita potremo viverle nello Spirito Santo, cioè nell’amore stesso di Dio. Anche questi giorni di isolamento per l’epidemia. Non sarà soltanto chiuderci per paura, stare da soli abituandoci a ignorare gli altri, come se prima e dopo di noi non ci sia nulla. Sapremo essere un po’ “pastori” anche noi. Disposti a pensare ai nostri familiari, agli amici, a tutte le persone del mondo, specialmente le meno fortunate. A pregare per loro, a fare spazio per loro nel nostro cuore, a desiderare il bene di tutti. Sarà “entrare” nel cuore di Dio e “uscire” verso il cuore di tutti.

A TE SALE LA NOSTRA PREGHIERA

Al Signore Gesù chiediamo di restare con noi in questo tempo sospeso: lui ci chiama per nome e ci dona il suo Spirito, affinché ascoltiamo la sua voce e lo seguiamo.

Apri i nostri orecchi e i nostri cuori:

-il tuo Spirito ci aiuti a riconoscere la voce del Padre.

Buon pastore, ti preghiamo per i pastori delle nostre comunità:

-svolgano il loro servizio a tua immagine

Gli uomini e le donne della terra oggi sono assaliti da molti mali:

-soccorri tutti con la tua presenza che risana.

Molti giovani sono smarriti e non sanno quale strada scegliere:

-dona loro la luce del tuo Spirito e il coraggio e la gioia di seguire te, pastore buono.

Tu che ci conosci e ci ami uno per uno:

-concedi alla nostra famiglia pace e concordia.

Buon pastore, che sei la porta, la luce del mondo, la risurrezione e la vita:

dona a coloro che muoiono di entrare nei pascoli eterni.

 

E ora, ricolmaci del tuo Spirito di figli perché possiamo pregare il Padre, come tu ci hai insegnato.

Padre nostro

Pastore e custode delle nostre anime, convertici a te.
Sostienici nella stanchezza, perdona i nostri peccati, orienta i nostri passi sulla via del bene. Benedici i bambini, i giovani, le famiglie, in particolare gli anziani.
Benedici tutti coloro che sono al servizio degli ammalati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l'umanità.
Donaci il gusto di una vita piena, che ci faccia entrare e uscire
seguendo te, vera guida per i passi della nostra vita.

Amen.

 

INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL PADRE

Se si conclude con il pasto ci si porta attorno alla tavola e si benedice la mensa:

Dio, amico degli uomini, tuo Figlio Gesù ha spezzato il pane sulle nostre mense:donaci di riconoscere la sua presenza mentre condividiamo insieme questo pasto.

Benedici ciascuno di noi e rinnova in questa famiglia la gioia del saperci prendere cura gli uni degli altri. 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.  Amen.

 

Se non segue il pasto si invoca la benedizione come segue:

Benedici Signore la nostra famiglia: (i nomi di mamma, papà e dei figli) e benedici tutte le famiglie, soprattutto quelle che hanno bisogno di serenità e conforto. Ricordati di (nomi di alcuni parenti che si vogliono ricordare in particolare) e custodisci tutti gli uomini nel tuo amore.

Ciascuno traccia su di sé il segno di croce mentre chi guida la preghiera prosegue.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Si conclude con l’antifona mariana del Tempo di Pasqua.

Regina del cielo, rallegrati, alleluia.
Cristo che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.

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