"Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e chiudi la porta" (Mt 6,6)

San Giovanni Cassiano (ca 360-435), fondatore di monastero a Marsiglia - La preghiera, XXXV; SC 54

giugno 15 , 2022
Dobbiamo prestare particolare attenzione a seguire il precetto evangelico che ci ordina di entrare nella nostra stanza e chiuderne la porta, per pregare nostro Padre. Ecco come fare. Preghiamo nella nostra stanza, quando ritiriamo completamente il nostro cuore dal tumulto e dal rumore dei pensieri e delle preoccupazioni e, in una sorta di tête-à-tête segreto e di dolce intimità, scopriamo al Signore i nostri desideri. Preghiamo con la porta chiusa, quando supplichiamo senza aprire le labbra e in perfetto silenzio Colui che non tiene conto delle parole ma guarda il cuore. Si prega in segreto, quando si parla a Dio solo con il cuore e con la domanda dell'anima, e si fanno conoscere le proprie richieste solo a Lui, in modo che nemmeno le potenze avversarie possano indovinarne la natura. Questo è il motivo del profondo silenzio che conviene mantenere nella preghiera. Non solo dobbiamo stare attenti a non distrarre i fratelli intorno a noi con i nostri sussurri e le nostre grida, e a non ostacolare le loro anime in preghiera, ma anche a nascondere lo scopo delle nostre richieste ai nostri nemici, che allora moltiplicano soprattutto i loro attacchi. In questo modo adempieremo al precetto: "Custodisci le porte della tua bocca davanti a colei che riposa vicino a te". (Mi 7,5)     

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