La candelora
I tesori di Bannone
Questa festa che si perde nel Medioevo, quando i benedettini fondarono il monastero di Bannone.
Una storia lunga quella di Bannone: reperti preistorici e di epoca romana da qui provenienti ne fanno una eccellenza nei musei cittadini.
Così da allora ad oggi....ne parlerà la storica Sonia Moroni. Dai caveau e depositi riservatissimi e super protetti per poco tempo si potranno ammirare: tessuti, metalli, tele, legni lavorati da artisti dal 1600 al 1700.
Un unicum con quanto si trova alla Fondazione Magnani Rocca e nelle Chiese piu' famose di Parma Citta'.
Ne parlerà don Francesco Ponci.
Tutto accompagnato da canti musiche e strumenti musicali del 1600 1700.
Per grandi e piccini una occasione da non perdere.
Mai più ricapiterà visto il materiale così prezioso e delicato!
Presenterà il priore don Andrea Avanzini
Serata di Preghiera e di ascolto, sabato 2 febbraio - ore 21.00
- Saluto del Priore Don Andrea Avanzini
- La storia di Bannone: Dott.ssa Sonia Moroni
- Canti della Corale La Fontana di Bannone, diretta dal Maestro Antonella Fanfoni
- Musiche del 1600 e del 1700 con Clavicembalo, del Maestro Francesco Monica
- Vestiti e suppellettili: Don Francesco Ponci
Festa della Presentazione del Signore

La presentazione del Signore, dai Greci chiamata Ipapánte (incontro), è una festa che ricorda il corrispondente avvenimento della vita di Gesù, narrato dall’evangelista Luca(Lc 2,22-39). È celebrata dalla Chiesa Cattolica il 2 febbraio, quaranta giorni dopo il Natale. La presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone apre il cammino verso la Pasqua.
La festività, testimoniata già nel secolo IV a Gerusalemme, venne denominata, fino alla recente riforma del calendario, “festa della Purificazione della SS. Vergine Maria”, in ricordo del momento della storia della sacra Famiglia, narrato al capitolo 2 del Vangelo di Luca, in cui Maria, in ottemperanza alla legge, si reca al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, per offrire il suo primogenito e compiere il rito legale della sua purificazione. Questo atto di obbedienza a un rito legale sottolineala lezione di umiltà, a coronamento dell'annuale meditazione sul grande mistero natalizio. L'incontro del Signore con Simeone e Anna nel Tempio accentua l'aspetto sacrificale della celebrazione e la comunione personale di Maria col sacrificio di Cristo, poiché quaranta giorni dopo la sua divina maternità la profezia di Simeone le fa intravedere le prospettive della sua sofferenza: "Una spada ti trafiggerà l'anima": Maria, grazie alla sua intima unione con la persona di Cristo, viene associata al sacrificio del Figlio
La riforma liturgica del 1960 ha restituito alla celebrazione il titolo di "presentazione del Signore", che aveva in origine: l'offerta di Gesù al Padre, compiuta nel Tempio, prelude alla sua offerta sacrificale sulla croce.
Anticamente questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l'Epifania), e la prima testimonianza al riguardo ci è data da Egeria nel suo Itinerarium Egeriae, cap. 26; (l’Itinerario di Egeria" è un testo latino della fine del IV secolo, nel quale Egeria, o Eteria, descrive il suo pellegrinaggio in Terrasanta).
La denominazione di Candelora, data popolarmente alla festa, trova significato dal fatto che in questo giorno si benedicono le candele, poiché nell'episodio Cristo è detto da Simeone "luce per illuminare le genti"; ma la tradizione popolare non esclude la derivazione dalla somiglianza del rito del Lucernare, con le antiche fiaccolate rituali che si facevano nei Lupercali, di cui parla Egeria: "Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima" (Itinerarium 24, 4).
Oggi da noi la Candelora è ricordata popolarmente nei proverbi dialettali “La Madònna dla Zerioèula, da l’invèren a sèma foèura; ma s’a dà a pioèuver o nvär, quaranta dì n’en per mancär”, assumendo anche un carattere meteorologico. Tuttavia non ha perso la sua sacralità e, specie a Bannone, dove la parrocchiale è proprio dedicata alla Purificazione di Maria, il rito processionale e la celebrazione eucaristica conservano lo spirito originario della festa.