Brevi di cronaca
Il 29 aprile del 1715 il parroco di Torre, Giovanni Battista Zambonini, partì da casa per andare in pellegrinaggio a Loreto in compagnia di Don Ortensio Pazzoni, arciprete di Cazzola e Don Patteri (sacerdote originario di Traversetolo). Arrivarono a destinazione il 5 maggio.
3 maggio 1846, Traversetolo, ricordi di Don Giovanni Battista Valla.
All’effetto di essere riconoscente a quel Dio che si compiacque lasciarmi alla cura di una parte del suo gregge, cioè a dire per anni cinque nella parrocchia di Castel Aicardi e per anni 45 in questa, che montano all’alta somma di anni cinquanta, volli solennizzare la memoria, nel dì 3 maggio 1846 coll’intervento di tutti i Parochi di questo vicariato, ed altri amici, e far godere anche qualche casa di poveri, con Messa solenne e al Vespro recitai un discorso analogo. Il Vescovo stesso mi ha avvertito il sabato prima che la sera stessa sarebbe venuto nella mia canonica che poi, con altra Sua dello stesso giorno nella sera mi manifestò il suo dispiacere per non potere più effettuare il suo progetto a causa dell’arrivo della Sovrana colla principessa di Sassonia in Parma, per cui doveva andare a Corte. Tutto ebbe compimento con massima soddisfazione a decoro e lode a Dio in eterno.
Don Giovanni Battista Valla, originario di Ranzano, era divenuto parroco di Traversetolo nel 1801, in seguito alla morte di Don Antonio Monti avvenuta il 4 maggio 1801. L’evento è ricordato da don Valla in un sonetto da lui stesso composto:
L’ora sonò della fatal partenza
al Prete Monti, e tosto diè la spalla
a questa Plebe, cui la Provvidenza,
ivi ripose il Sacredote Valla.
Voler fu questo di quella Sapienza
che balenò dall’infantil sua stalla
dell’universo al guardo, e fu clemenza
ch’ogni cosa dispose a gir di palla.
Eccelso nume, gran motor del tutto
se dei tuoi doni n’arricchisti il mio
predecessor che ci lasciò nel lutto,
al tuo servo che prega, o grande Iddio,
vigor ne ispira e ne raddoppi il frutto,
che a te ne debbo e che di cuor desio!