"Chi non raccoglie con me, disperde"
Origene (ca 185-253), sacerdote e teologo - Omelie su Giosuè, n° 15; SC 71, 345
marzo
08
, 2018
Nella guerra contro Moab e gli Amorrei, Giosuè [che porta lo stesso nome di Gesù] “prese tutti quei re, passandoli a fil di spada” (Gs 11,12). Noi eravamo tutti sotto il regno del peccato (Rm 6,12); tutti eravamo sotto il regno delle passioni cattive... In ciascuno c’era un re particolare, che regnava in lui e dominava in lui. Per esempio, in uno l’avarizia occupava il trono, in un altro la superbia, in un’altro ancora la menzogna; l’uno era dominato dai desideri della carne, l’altro subiva il regno dell’ira... In ognuno di noi c’era dunque un regno di peccato, prima che avessimo la fede.
Ma quando venne Gesù, uccise tutti i re che detenevano in noi dei regni di peccato, e ci insegnò ad ucciderli tutti e a non lasciare che ne fuggisse alcuno. Se ne lasceremo anche solo uno in vita, non potremo appartenere all’armata di Gesù... Infatti il Signore Gesù ci ha purificati da ogni sorta di peccato, li ha distrutti tutti. Tutti infatti “eravamo insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda” (Tt 3,3), con tutti i tipi di peccati che si trovano negli uomini prima che giungano a credere. A ragione si dice che Gesù ha ucciso tutti coloro che uscirono per fare la guerra; infatti non c’è peccato tanto grande che Gesù non possa vincere, lui che è il Verbo e “la sapienza di Dio” (1 Cor 1,24). Egli trionfa su tutto, è vincitore su tutto.
Non crediamo forse che i peccati di ogni sorta ci sono stati tolti quando siamo venuti al battesimo? Questo dice l’apostolo Paolo che, enumerati tutti i generi di peccati, aggiunge infine: “Tali eravate, ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo” (1 Cor 6,11). 
Giornata del Malato 